Grazie per la presenza a tutte le Associazioni presenti: la nostra Orchestra Fiati che ci ha accompagnato per tutto il corteo, le Associazioni d’Arma qui presenti e sempre pronte a supportare il Comune con la loro presenza ed attività, in particolare l’ANPI, con cui abbiamo concordato ogni scelta per costruire insieme questo 25 Aprile così importante e così carico di significato nel suo 80° Anniversario. Grazie alle Associazioni Culturali che hanno partecipato alle celebrazioni tramite tantissime opportunità di approfondimento che stanno mettendo in scena in questi giorni, grazie alle Associazioni Sportive, che sono per la prima volta qui con noi a celebrare il Giorno della Liberazione dal Nazifascismo e che in questi giorni stanno dando vita a diversi tornei e premi sportivi specificatamente collegati al tema della Resistenza e dell’Antifascismo, coinvolgendo diverse discipline e moltissime squadre anche di rilievo nazionale.
Grazie ai ragazzi del Consiglio Giovani, qui presenti, che, guidati dall’oratore ufficiale di oggi, lo storico Carlo Greppi, hanno animato per diversi mesi e per appuntamenti la prima Scuola di Resistenza in Piemonte dedicata ai giovani Under 30.
Il 25 Aprile per Collegno è quel momento per i cittadini dove riconoscersi nella propria comunità e ricordare gli eventi ed i sacrifici che sono alla base del nostro convivere civile.
Gli avvenimenti prima e dopo il 25 Aprile e della Lotta di Liberazione Partigiana sono il momento in cui si è forgiata la coscienza collettiva del nostro Paese ed i momenti in cui si sono costruiti i valori con i quali è stata pensata e poi scritta la Costituzione del nostro Paese.
Per questo il Comune di Collegno ha pensato alle celebrazioni di questo Ottantesimo Anniversario rivolgendosi il più possibile ai giovani della nostra Città, coinvolgendo le scuole, i luoghi di aggregazione naturale dei ragazzi come le Associazioni Sportive ed i Centri di Incontro Giovanile.
Il Movimento di Liberazione e la Resistenza sono stati il momento storico di più alto riscatto della Storia Italiana ed Europea: un movimento popolare dove tantissimi uomini e donne comuni di qualsiasi provenienza geografica, età, anche se erano presenti tantissimi giovani, credo politico, classe sociale, esperienza lavorativa e professionale si sono uniti per liberare l’Italia dall’occupante nazista e combattere nella guerra civile contro i Fascisti fiancheggiatori dei tedeschi.
La Città di Collegno vanta grandi padri fondatori, che combatterono la Guerra di Liberazione, come i Comandanti Partigiani Cesare Mondon e Gino Cattaneo, ed il grande Sindaco Partigiano, il Comandante Francia, Luciano Manzi.
Negli anni queste personalità assieme all’aiuto di tanti iscritti dell’ANPI e tanti sopravvissuti alla Guerra di Liberazione e ai Campi di Concentramento Nazisti, hanno trasmesso le loro storie, le loro memorie, le testimonianze ed i valori che li spinsero a salire in montagna, a unirsi alle Brigate Partigiane, a combattere per qualcosa che consideravano più prezioso della loro stessa vita, che con quella scelta stavano mettendo a repentaglio. Non era l’odio, tra l’altro assolutamente comprensibile, verso i Fascisti, che li avevano imprigionati, costretti ad una vita in costante fuga, che avevano tolto loro la libertà, la possibilità di costruirsi una vita migliore, che sopprimevano ogni dissenso con la violenza e l’olio di ricino, non era l’odio a spingere la loro lotta, ma il sogno di costruire un’Italia e un’Europa migliore, libera e in pace.
Questi Padri Fondatori ci hanno insegnato che la Democrazia, la Libertà, la Giustizia Sociale sono valori inestimabili e che rendono la vita degna di essere vissuta. E ci hanno insegnato che questi valori non sono scontati o acquisiti una volta e per sempre, ma bisogna curarli, difenderli, prendersene cura e combattere ogni giorno per rinnovarli e farne capire l’importanza alle nuove generazioni.
Come loro ci hanno lasciato questo bagaglio importante, così la nostra generazione, le nostre generazioni, hanno il compito di trasmettere questa volontà ereditata ai più giovani, in modo tale che possano apprezzare la bellezza della libertà, la meraviglia della partecipazione politica, l’orgoglio nell’essere cittadini e non essere sudditi, la grande opportunità di poter partecipare alla vita pubblica, poter contribuire con il proprio pensiero e le proprie convinzioni a costruire il futuro delle proprie comunità, poter essere tutelati sul luogo di lavoro da leggi e sindacati, la gioia e la felicità di vivere in un luogo del mondo dove per 80 anni non si è più conosciuto l’orrore della Guerra e si è vissuto in pace, dove si ha libero accesso all’Istruzione al di là del censo della famiglia di appartenenza e dove è possibile accedere alle cure gratuitamente.
Non è un caso che la fondatrice del Sistema Sanitario Nazionale fu proprio, la staffetta partigiana, Tina Anselmi.
Questi diritti e fattori di sviluppo che sono stati dati per scontati per generazioni intere, ma oggi purtroppo sono messi a dura prova e sono in una profonda crisi prima di tutto politica, più che di efficacia: la Presidenza del Paese più ricco e potente del mondo ha deciso di chiudere il Dipartimento dell’Istruzione, quella stessa Presidenza ha deciso sostanzialmente di chiudere i rapporti con i principali Paesi democratici dell’Occidente facendo ri cominciare una guerra commerciale tra Paesi alleati che non si vedeva da prima della Seconda Guerra Mondiale, definendo il sistema di wellfare e di sviluppo europeo come “parassitario”. Probabilmente il Presidente Trump intende parassitario un sistema dove si cerca di mettere al centro le persone ed i bisogni dei cittadini, invece che l’accumulo della ricchezza da parte di poche persone.
Inoltre in Italia sempre più persone o rinunciano a curarsi o decidono di rivolgersi al sistema privato per avere assistenza sanitaria. Tutti questi segnali ci danno un quadro del mondo sempre più preoccupante, dove i principi che hanno animato la Resistenza, la Lotta Partigiana e di conseguenza la nostra Costituzione ed il Manifesto di Ventotene non sono più valori dominanti e non sono più un punto di riferimento per tutti in maniera condivisa.
In questo momento così complesso anche dal punto di vista della nostra capacità di interpretazione della realtà, la scomparsa di Papa Francesco ha riportato al centro del dibattito pubblico il suo grande impegno per la Pace, per il costante dialogo tra i Paesi e le Nazioni sempre più chiuse in sé stesse, per i diritti degli ultimi, per quelli dei più fragili, per l’attenzione a chi è emarginato dalla società. La sua figura ha sicuramente rappresentato molto per la Chiesa Cattolica e per i credenti, ma Francesco è stato un punto di riferimento anche per tanti che non credono, ma che si ritrovano negli ideali di fratellanza e uguaglianza, che il Papa in questi anni ha più volte richiamato.
Da qui oggi chiediamo anche un grande impegno italiano ed europeo per il cessate il fuoco in Ucraina e nella striscia di Gaza, terre di violenza, morte e guerra che da troppo tempo vedono orrori commessi contri i civili e con una crudeltà ed una disumanità, non più tollerabile e che poche altre volte sono state riscontrate nella Storia.
In tutto questo contesto vediamo un’Unione Europea sola, spesso ininfluente, debole dal punto di vista della propria identità e della visione del mondo che propone.
Bisogna riscoprire le ragioni e i principi con cui l’Europa nacque.
Il Manifesto di Ventotene rappresenta il sogno di un’Europa libera dai Nazionalismi che ci avevano portato per secoli e secoli a perpetrare guerre tra Paesi vicini di casa ed uccidere milioni e milioni di cittadini europei. Ebbene, all’improvviso grazie alla costruzione di trattati, accordi, istituzioni comuni grazie alla nascita dell’Unione Europea, questi Stati hanno smesso di odiarsi, hanno smesso di combattersi, hanno iniziato a cooperare e grazie a tutto ciò abbiamo garantito a centinaia di milioni di cittadini europei 80 anni di Pace ed il più ampio e rapido progresso in termini di ricchezza economica, di diffusione dei diritti civili e sociali tra la popolazione e di sviluppo tecnologico, che l’Umanità abbia mai conosciuto. L’Europa dei popoli e dei cittadini, della giustizia sociale, è quella che Altiero Spinelli aveva immaginato nei suoi giorni di prigionia, ma quel sogno è stato realizzato solo in parte.
L’Unione Europea deve riscoprire i suoi valori fondanti, la voglia di integrazione di cittadini di diversa cultura, nazionalità, religione, censo e l’aspirazione di mettersi vicino alle necessità più impellenti della cittadinanza, garantendo prima di tutto i servizi fondamentali: casa, lavoro, ambiente, istruzione e sanità pubblica.
Questa è l’idea di società e di Comunità che la Città di Collegno ha e che cerca di sviluppare ogni giorno, migliorando le infrastrutture del territorio, investendo moltissimo nelle politiche attive per il lavoro, favorendo gli insediamenti produttivi e la nascita di nuova occupazione, investendo costantemente nei servizi educativi e di istruzione pubblica presenti sul territorio e aumentando costantemente gli stanziamenti per le persone in difficoltà sia economica, sociale, abitativa o socio-sanitaria.
Con questa visione di Città quest’anno abbiamo aumentato di 200.000 euro l’anno i finanziamenti per il Consorzio Socio-Assistenziale.
A Settembre inaugureremo un nuovo Nido Comunale a Borgata Paradiso in via Crimea con la tariffazione progressiva in base al reddito ed al patrimonio.
Con il nuovo anno scolastico partirà un grande progetto di assistenza allo studio in tutte le scuole elementari e medie di Collegno per combattere la dispersione scolastica.
E poi, con grande soddisfazione, posso annunciare per la prima volta oggi che abbiamo concluso l’accordo con ATC e il Comune di Torino per ristrutturare 50 alloggi di edilizia popolare e nel giro dei prossimi 6 mesi finalmente li potremo consegnare a 50 famiglie che hanno la necessità di una casa dove trovare un po’ di serenità.
So che in questo momento una società, come quella che abbiamo descritto, che metta al centro la persona e non il profitto, che si occupi dei molti e non dei pochi, che metta al centro i diritti e non la forza, sembra un sogno, ma i sogni, se accompagnati dalla determinazione, dalla passione e dal lavoro e convinzione di tante persone possono diventare realtà e finché ci saranno persone pronte a mettersi a disposizione della propria comunità in maniera disinteressata, finché ci saranno persone che sono convinte che il noi sia più forte e più importante dell’io, finché ci saranno persone che sono pronte a spendersi per gli ultimi della nostra società allora quei sogni non moriranno mai, ma cammineranno sulle gambe delle tante donne e tanti uomini che negli anni hanno creduto nella possibilità di costruire un mondo più giusto, più solidale e più accogliente per tutti.
W l’Italia ANTIFASCISTA! W il 25 APRILE!